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Negli ultimi anni l’Ungheria è divenuta una delle economie più importanti dell’Est Europa la quale offre interessanti opportunità alle imprese desiderose di aprirsi ad un processo di internazionalizzazione. La Camera di Commercio Italiana in Ungheria, in collaborazione con Karma Consulting Kft e con lo Studio Legale Székely, ha illustrato attraverso il suo quarto Webinar intitolato “Perché investire in Ungheria? Riflessioni pratiche, legali e fiscali”, che si è tenuto giovedì 18 giugno 2020, tutti gli aspetti di cui tenere conto prima di pensare ad un serio investimento nel Paese.

Dopo l’introduzione tenuta dal Presidente della Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria Francesco Mari, l’Avv. Ferenc Székely dello Studio legale dr. Székely ha dato inizio al Webinar fornendo una guida pratica su come avviare un’impresa in Ungheria; in particolare, si è concentrato sulle varie tipologie di società (imprese collettive): le Kft Bt, solitamente scelte dalle start-up; la Kft (simile ad una S.R.L italiana), che rappresenta la forma societaria più diffusa; e la Zrt, anche questa a responsabilità limitata. Il relatore ha, poi ,proseguito spiegando i passaggi, i costi le tempistiche necessari per la costituzione di una società, mettendo in luce l’importanza di avere le idee chiare sia sul tipo di attività che si vuole svolgere sia sul tipo di società e di regime fiscale più adatto ad essa.

Successivamente, il Dr. Giuseppe Caracciolo dello Studio Karma Consulting Kft ha parlato del sistema fiscale ungherese quale motore dell’economia del Paese, portando i partecipanti al webinar a capire come una tassazione bassa possa rendere il Paese più competitivo. Il relatore ha, poi, smentito l’associazione tra Ungheria e paradiso fiscale in cui non ci sono norme o controlli e ha spiegando come il sistema fiscale ungherese ha permesso al Paese di uscire da una grande disoccupazione attirando i capitali delle imprese straniere. Ciò è stato possibile grazie ad un abbassamento delle imposte.

L’ultimo intervento è stato quello della Dr.ssa Elisabetta Martignon in merito alle problematiche che un imprenditore italiano può incontrare nello stabilirsi in Ungheria, soprattutto nei rapporti con il fisco italiano. La relatrice ha iniziato parlando della normativa sul transfer price: la normativa è simile tra Italia e Ungheria, ma le differenze tra le documentazioni da predisporre nei due Paesi non permette di limitarsi a tradurre i documenti italiani in ungherese. Ha, inoltre, chiarito il concetto di esterovestizione, ossia il tentativo, da parte dell’Agenzia delle Entrate italiana, di tassare in Italia il reddito prodotto da società amministrate da italiani, ma localizzate in un paese estero con tassazione inferiore. Infine, la Dr.ssa Martignon ha sottolineato l’importanza di porre attenzione a dove si colloca la stabile organizzazione del lavoro della società, poiché da questo dipenderà anche la tassazione, a prescindere dal Paese in cui la società sia stata costituita.

Negli ultimi anni l’Ungheria è divenuta una delle economie più importanti dell’Est Europa la quale offre interessanti opportunità alle imprese desiderose di aprirsi ad un processo di internazionalizzazione. La Camera di Commercio Italiana in Ungheria, in collaborazione con Karma Consulting Kft e con lo Studio Legale Székely, ha illustrato attraverso il suo quarto Webinar intitolato “Perché investire in Ungheria? Riflessioni pratiche, legali e fiscali”, che si è tenuto giovedì 18 giugno 2020, tutti gli aspetti di cui tenere conto prima di pensare ad un serio investimento nel Paese.

Dopo l’introduzione tenuta dal Presidente della Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria Francesco Mari, l’Avv. Ferenc Székely dello Studio legale dr. Székely ha dato inizio al Webinar fornendo una guida pratica su come avviare un’impresa in Ungheria; in particolare, si è concentrato sulle varie tipologie di società (imprese collettive): le Kft Bt, solitamente scelte dalle start-up; la Kft (simile ad una S.R.L italiana), che rappresenta la forma societaria più diffusa; e la Zrt, anche questa a responsabilità limitata. Il relatore ha, poi ,proseguito spiegando i passaggi, i costi le tempistiche necessari per la costituzione di una società, mettendo in luce l’importanza di avere le idee chiare sia sul tipo di attività che si vuole svolgere sia sul tipo di società e di regime fiscale più adatto ad essa.

Successivamente, il Dr. Giuseppe Caracciolo dello Studio Karma Consulting Kft ha parlato del sistema fiscale ungherese quale motore dell’economia del Paese, portando i partecipanti al webinar a capire come una tassazione bassa possa rendere il Paese più competitivo. Il relatore ha, poi, smentito l’associazione tra Ungheria e paradiso fiscale in cui non ci sono norme o controlli e ha spiegando come il sistema fiscale ungherese ha permesso al Paese di uscire da una grande disoccupazione attirando i capitali delle imprese straniere. Ciò è stato possibile grazie ad un abbassamento delle imposte.

L’ultimo intervento è stato quello della Dr.ssa Elisabetta Martignon in merito alle problematiche che un imprenditore italiano può incontrare nello stabilirsi in Ungheria, soprattutto nei rapporti con il fisco italiano. La relatrice ha iniziato parlando della normativa sul transfer price: la normativa è simile tra Italia e Ungheria, ma le differenze tra le documentazioni da predisporre nei due Paesi non permette di limitarsi a tradurre i documenti italiani in ungherese. Ha, inoltre, chiarito il concetto di esterovestizione, ossia il tentativo, da parte dell’Agenzia delle Entrate italiana, di tassare in Italia il reddito prodotto da società amministrate da italiani, ma localizzate in un paese estero con tassazione inferiore. Infine, la Dr.ssa Martignon ha sottolineato l’importanza di porre attenzione a dove si colloca la stabile organizzazione del lavoro della società, poiché da questo dipenderà anche la tassazione, a prescindere dal Paese in cui la società sia stata costituita.

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